domenica 17 marzo 2019

La magna carta - ovvero la democrazia è sempre tra pari

La democrazia è sempre l'esito di un conflitto tra pari. Per ritrovare il filo conduttore della grande storia dell'occidente basta sostituire la pretesa del potere assoluto delle case regnanti del passato con quella odierna della commissione europea: dai greci ai romani, passando per il medioevo e fino all'era moderna e alla contemporaneità, la democrazia non è un valore, ma una conquista. Al più, è un valore ex-post: che si impone, dopo il conflitto, come nuovo equilibrio. Ma chi non ha la forza per parteciparvi semplicemente non esiste: è uno schiavo.

7 commenti:

  1. La democrazia è sempre un conflitto tra BARI.

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    1. Si bara per vincere, ma al tavolo non ti ci siedi se non vuoi vincere. Altrimenti sei un pollo.

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  2. Infatti il mondo è pieno di gente che si siede ad un tavolo con la certezza di vincere e si alza spennata,non avendo neanche capito che GAMBLERS avevano davanti. Vedi la Brexit. La UK si è seduta al tavolo del poker contro la UE con tutti i fondamentali economici a posto Commonwealth compreso.Ad oggi sta ancora trattando e fra poco si ritroverà con le pezze nel culo dei pantaloni.
    Io preferisco i metodi del vecchio Baffone ,o in alternativa se si vuole un controllo alla maniera della Cina.

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  3. Solo una nota sulla canzone di Gaber. Io che pure sono un ammiratore del genio di Gaber, mi son sempre sentito disturbato da questo testo ma non capivo perchè. Finalmente forse la decima volta che la ascoltavo, mi è stato tutto chiaro, Gaber sbagliava a sostenere che la libertà è partecipazione, avrebbe dovuto dire appunto democrazia, la democrazia è partecipazione, non la libertà.

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  4. Il problema per me è l'individuazione degli interessi per cui combattere.

    Punto primo, gli interessi personali (individuali) potrebbero non coincidere con quelli collettivi (soggetto politico per sé, dotato di una visione politica generale di come il sistema socio-economico possa funzionare; chi punta alla cadrega non è un soggetto politico, al massimo un soggetto della politica).

    Poi, gli interessi immediati per i quali combattere oggi potrebbero non coincidere con quelli di cui godranno le generazioni future.

    Infine, gli interessi territoriali su piccola scala (padania/Catalogna) potrebbero minare quelli della sovranità territoriale di scala media (Italia/Spagna) coincidendo di più con quelli della sovranità su grande scala (Euro-pa).

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    1. Hai perfettamente ragione Francesco! Infatti è su ciò che si dibatte da anni: tra quelli che vogliono +Europa e i nostalgici del regno borbonico e tanti altri, ci siamo noi sovranisti costituzionali che diciamo Viva l'Italia. La nostra idea è argomentata in punta di teoria e corroborata dai dati storici, che dimostrano come il periodo più proficuo per il nostro paese sia stato quello in cui abbiamo avuto uno stato nazionale catto-comunista (perché questo è il nocciolo della questione costituzionale). Abbandonata quella strada è cominciata la rovina.

      Siamo una minoranza, ma siamo convinti di avere ragione e sicuri che col tempo cresceremo. Se poi non sarà così, pazienza. Per quanto mi riguarda non sono un soldato di ventura che si arruola sotto un'altra bandiera quando vede che la sua è perdente. Io sono un sovranista, e dico che dobbiamo essere uniti come italiani nel nostro Stato nazionale, liberi, e pacifici con chi non pretende di dominarci.

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  5. Quanto vorrei fosse vero, Fiorenzo, che la visione liberale, dove tutti si fanno i stracazzi propri, è quella giusta che fa progredire la società; semplicemente un uomo e la sua carota/cadrega, pensa che musica, che capa fresca...se funzionasse.

    Berlusconi oggi si lamenta con i "coglioni" che non lo votano più, convinto, forse a ragione, di essere il più bravo nell'assalto alla diligenza, a differenza dei piddini che sono forse più bravi nel distribuire il bottino, nel senso che loro si tengono i soldi e al popolo donano i diritti civili, tipo prenderlo in culo senza sentirsi in colpa.

    Un limite della visione liberale (non solo forzaitaliota) è che la competizione per la carota guasta i rapporti sociali; per creare comunità i liberali hanno bisogno di compensare l'insicurezza economica con la sicurezza dell'ordine pubblico, per esempio facendoti sentire sì in colpa se decidessi di prenderlo in culo ma proteggendoti se un negro volesse decidere per te.

    Credo che alle prossime elezioni non avrò ancora riflettuto abbastanza sull'offerta delle 50 sfumature di piddinismo sul mercato.

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