Per quanto mi riguarda il parlamento europeo è un'istituzione illegittima, e dunque non è fonte di legalità. La distinzione tra legittimità e legalità non è chiara a tutti per cui credo valga la pena scrivere due righe per un richiamino. La legittimità ha a che fare con il potere reale, la legalità attiene agli atti che un potere reale emana. Ne segue che considerare legale un'istituzione implica accettarne la legittimità, la cui fonte è evidentemente la forza. Piaccia o no alle anime belle.
Pertanto chiunque andrà a votare alle prossime elezioni europee, quale che sia il suo giudizio sulle politiche dell'Unione Europea, con ciò e bastevolmente per ciò, ne riconoscerà la legittimità, e dunque non è un sovranista costituzionale.
Non riconoscere la legittimità della montagna di sterco denominata Unione Europea comporta necessariamente il disconoscimento della sua capacità di essere fonte di legalità. La questione è politica, cioè rimanda alla fonte primigenia di ogni potere, che è la forza.
Repetita iuvant
La conseguenza logica è che chiunque andrà a votare per eleggere il prossimo parlamento della montagna di sterco denominata Unione Europea non potrà definirsi sovranista costituzionale. A maggior ragione ciò vale per chiunque si candiderà per qualsiasi partito, e ancor più per ogni partito.
Quanto appena enunciato è di chiarezza adamantina, e incontestabile. Ognuno faccia la sua scelta, assumendosene la responsabilità morale e politica.
Caro Fiorenzo a mio modo di vedere il tuo consiglio di non andare a votare alle elezioni europee è sbagliato. Dai muti non si apprende niente.Io dico che invece bisogna andare a votare,ma rendere nulle le schede scrivendo su di esse :Non vi riconosciamo come nostri rappresentanti.
RispondiEliminaBuona Vita.
Un dettaglio tecnico che potrebbe avere la sua importanza comunicativa. Io però, per lo spirito ribelle che mi anima, non andrò a votare.
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