lunedì 17 giugno 2019

L'Elohim Bagnai

Disclaimer: Questo è un post dedicato a quelli che possono capire, cioè a quelli che conoscono tutta la storia del movimento no-euro, successivamente ramificatosi in numerosi rivoli di cui il sovranismo (quello vero, non la patakka leghista) è quello al quale aderisco, che oggi si chiama bonganismo.

Oggi Alberto Bagnai è stato intervistato da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione:

Mezz'ora in più St 2018/19 Puntata del 16/06/2019

Un Bagnai, molto "carico", che a un certo punto ha detto una cosa sulla quale occorre riflettere. Più o meno al minuto 24 ha dichiarato che la prospettiva degli USE è inconsistente con i dati di realtà e che l'UE è un'organizzazione intergovernativa.

Lucia Annunziata: "Lei appartiene a una linea di pensiero che finora non aveva mai capito il perché dello stare in Europa."

Alberto Bagnai: "Ma, io ho capito perché sono stati forniti certi perché, e ho anche cercato di apprezzare, storicizzare, le ragioni; per esempio all'Europa federale, tanto per dire i famosi Stati Uniti d'Europa, ormai non ci crede più nessuno, questo tema va storicizzato; poteva avere un senso quando lo poneva Spinelli nell'immediato dopoguerra, oggi non ha più un senso e si vede perché la prassi è tutta una prassi intergovernativa... vuol dire che in Europa vanno i governi ad affermare le loro ragioni, cioè che non c'è uno Stato Europeo che ha un suo interesse al quale ci dobbiamo inchinare."

Prendiamo dunque atto, e ce lo segniamo, che Bagnai non dà credito alla ventilata ipotesi di passi in avanti concreti verso gli USE. Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo, ma gli indizi che gli USE siano un'ipotesi di lavoro che è stata posta in disparte sono sempre di più. Al contrario i segnali di una progressiva disgregazione del processo europeista sono sempre più evidenti, ma questo non basta a rassicurarci. La ragione di ciò è semplice, ed è parte dell'armamentario ideologico di base del bonganismo: non può bastarci che a rimediare agli errori dell'europeismo siano solo e soltanto gli stessi che li hanno provocati.

Qualcuno potrà obiettare "ha shtata la sinistraaaa!!!", ma noi bonganisti siamo uomini di mondo e non crediamo alle favolette. Non è stata la sinistra, sono stati i liberali!

Lo hanno fatto per mezzo e attraverso le loro infinite mutazioni, travestendosi come sempre hanno fatto e sanno fare, stante il fatto che gli interessi reali e concreti di cui sono il braccio politico sono un'infima minoranza numerica, sebbene dotata di mezzi immensi e della ammirevole capacità di servirsene. Essi hanno la capacità di cambiare continuamente pelle, seducendo e ponendo al loro servizio le migliori individualità che emergono dal corpo sociale. Alberto Bagnai è un esemplare di questa fauna, un uomo dalle grandi capacità comunicative e dal fascino indiscutibile, di cui è rimasto vittima per breve tempo anche il vostro umile cronista di questa incredibile storia, tant'è che, al fine di screditarmi, egli mi additò con l'appellativo di "amante tradita". Non fu facile, per me, liberarmi di questo stigma, il cui effetto fu quello di escludermi per un certo tempo dal dibattito in quello che, ancora agli inizi del 2013, era il piccolo mondo dei no-euro. Ovviamente non gliel'ho mai perdonata, perché fu una vigliaccata, ma in seguito ad altri toccò la stessa sorte. Il tempo è stato galantuomo, anche se Bagnai oggi è un personaggio noto mentre io condivido la sorte di tanti altri che in questi anni, dopo aver contribuito al suo successo, si sentono traditi dalla sua scelta di mettersi al servizio di quelli che ci hanno portato nell'euro e adesso cercano di tirarsene fuori. Non sono stato nemmeno il più sfortunato, perché ad altri è andata peggio.

Tuttavia dobbiamo essere onesti: Bagnai lo aveva sempre detto che dall'euro ci avrebbero tirato fuori gli stessi che etc. etc., siamo stati noi a non credergli. Lo abbiamo fatto perché noi siamo popolo, e abbiamo l'indole di credere che il popolo comprenda tutti, anche coloro che hanno una natura inconciliabile con le aspirazioni di chi è veramente parte di noi. Questo fatto di sentirsi parte del popolo, o meno, marca una differenza fondamentale. Chi si sente parte del popolo vuole la giustizia, chi si sente altro rispetto al popolo, e dunque parte di un'élite, cerca il potere.

Elohim in ebraico
Alberto Bagnai è un elitista, ai massimi livelli, tanto che mi viene spontaneo considerarlo un Elohim. Voi sapete chi sono gli Elohim?

«Quando li uccideva, lo cercavano e tornavano a rivolgersi a lui, ricordavano che Dio è la loro roccia e Dio, l'Altissimo, il loro redentore» (Salmi 78:35,9)

La maggior parte degli esseri umani sono come costoro, che "quando li uccideva lo cercavano e tornavano a rivolgersi a lui". Nell'era social-televisiva sono i fans. Oggi l'Elohim più efficace è Salvini, prima di lui Renzi, prima ancora Berlusconi, poi per un breve periodo Prodi, e ancora e ancora e ancora. Bagnai, rispetto a costoro, è un peso piuma.

Bagnai è stato cercato e cooptato dai suoi simili, gli altri Elohim, ed egli ha risposto alla chiamata. Non c'è niente di male in questo, ognuno deve seguire la propria indole. E' inutile avvilirsi, recriminare, accusarlo di tradimento, Bagnai ha seguito la sua natura e risposto al richiamo della sua specie. Il problema siamo noi, il popolo, al quale non mancano capacità di altissimo livello (ricordate la dialettica servo-padrone?) eppure davanti alle sconfitte tendiamo a convincerci di avere poco valore.

Tuttavia il popolo è il depositario dell'energia sociale, la vera grande forza del cambiamento, e dunque ha il diritto e il dovere di partecipare alla storia - come in effetti accade - determinandone le svolte fondamentali anche quando apparentemente viene sconfitto. Con buona pace dell'Elohim Bagnai e dei suoi superiori, il popolo, con la sua inesauribile energia sociale, non consentirà che siano solo le élites a fare e disfare, ma sarà protagonista del processo. La chiave di volta è il principio democratico, tanto più indispensabile quanto più importanti sono le questioni in gioco. La domanda da farsi non è, come accaduto in campagna elettorale, se stiamo andando o meno verso gli USE, bensì "in che modo si gestisce il casino combinato dai liberali?". Che si tratti di un gran casino dovrebbe essere chiaro a tutti, come pure che l'interesse del popolo è quello del ritorno alla democrazia costituzionale, e non una soluzione elaborata in ambito intergovernativo, quando tutti i governi degli Stati che aderiscono all'Unione Europea sono espressione di forze liberali, le responsabili del casino!

Non è una questione secondaria perché è chiaro che smontare l'Unione Europea non sarà una passeggiata di salute, mentre il prezzo di questo errore, come al solito, inevitabilmente lo pagherà il popolo. Avvenne lo stesso quando uscimmo dalla banda stretta dello SME nel 1992, altro errore di questa mafia liberale che domina incontrastata nel paese dopo il colpo di stato di tangentopoli, ma è ormai improcrastinabile porsi una domanda veramente cruciale: quale sarà la frazione di potere reale che, dopo il collasso, spetterà al popolo lavoratore? Credete davvero, cari fans di Bagnai, che gli Elohim suoi superiori saranno così gentili da offrirci in dono quello che non sapremo conquistarci con i denti e con le unghie?

Il bonganismo è questo: democrazia reale e non fittizia, potere al popolo nella misura in cui saprà prenderselo. Il resto sono favolette.

4 commenti:

  1. Ciao Fiorenzo se la memoria non m'inganna era il compianto Prof Caffè che affermava che il partito comunista italiano era purtroppo subalterno al pensiero economico liberista. Per tanto tempo mi son chiesto com'era possibile questa incongruenza e cioè che un partito nato per difendere i lavoratori potesse essere subalterno al pensiero economico dei Padroni. La risposta era semplice, la dirigenza di quel partito non era composta da Comunisti veri, bensì da liberali travestiti da Comunisti.
    Per traslare la domanda ai giorni nostri ci si potrebbe chiedere perchè chi si definisce sovranista ed euroscettico oggi al governo, lascia alla RAI, azienda pubblica, di presidiare il fortilizio della narrativa ai soliti ultra europeisti? La risposta è semplice è già insita nella domanda, la classe dirigente dei due partiti al governo è europeista e quindi ultra liberista travestita da sovranista. Adesso che hanno l'accesso in TV, che prima non avevano, perchè non dicono che il processo verso gli stati uniti d'europa è stato un progetto geopolitico ideato e finanziato dagli americani? Ormai ci sono i documenti desecretati che lo comprovano. Anche qui la risposta è già insita nella domanda.
    Purtroppo in Italia ci sono due partiti politici principali e una loro appendice: uno filo americano, che lavora per gli interessi dell'impero talassocratico anglo/americano, l'altro partito è filo carolingio che lavora indefessamente per gli interessi di Francia e Germania e l'appendice è chi si è definito partigiano per l'interesse nazionale e ha aderito ad un partito il cui nome evoca un periodo storico il fascismo, che sarebbe giusto studiarlo seriamente per poterlo mettere finalmente alle nostre spalle, ma anche questo è funzionale per ghettizzare chi mai alzasse il vessillo dell'interesse nazionale.

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    1. "l'appendice è chi si è definito partigiano per l'interesse nazionale e ha aderito ad un partito il cui nome evoca un periodo storico il fascismo, che sarebbe giusto studiarlo seriamente per poterlo mettere finalmente alle nostre spalle, ma anche questo è funzionale per ghettizzare chi mai alzasse il vessillo dell'interesse nazionale"

      Immagino ti stia riferendo a Marco Mori, e alla sua scelta scellerata di entrare in CPI. In effetti, che Mori ne sia consapevole o meno, con questa mossa egli ha chiuso l'assedio intorno all'ormai ridottissimo nucleo di patrioti che per anni si sono sforzati di far nascere almeno un embrione di "Partito Italiano". Uno sforzo al quale ho partecipato, spendendomi molto, che sta fallendo sia per errori nostri ma anche, di ciò sono certo, perché siamo stati immediatamente attenzionati, infiltrati e condizionati dalle note agenzie estere (e loro propaggini interne) che controllano il nostro paese dalla fine della seconda guerra mondiale, quando siamo stati ridotti al rango di colonia.

      Si fa di tutto per ostacolare ogni possibile gestazione di un "Partito Italiano", anche minuscolo, perché se esso nascesse sarebbe come l'emergere dell'arto di un cadavere mal seppellito in un campo: il delitto sarebbe scoperto e dovrebbe aprirsi un'inchiesta. Quel cadavere che non deve essere disseppellito è la diffusione ampia della consapevolezza sulla nostra condizione di stato colonia controllato dagli USA, ma anche conteso dall'asse carolingio dopo che, a partire dal 1985, ha cominciato a manifestarsi una crescente divaricazione tra i progetti iniziali americani sul destino dell'Europa e la volontà di Francia e Germania di emanciparsene. A nostre spese, ovviamente.

      Come ho già detto, la scelta di Mori di militare in CPI è funzionale all'esigenza di stroncare sul nascere ogni ipotesi di un "Partito Italiano" indipendente sia dai condizionamenti USA che da quelli dell'asse carolingio. Non so se ciò sia avvenuto per sua inesperienza, per fretta giovanile guidata dall'ambizione o per altre oscure ragioni. In ogni caso Mori, finché resterà in CPI, dovrà essere "toccato con i guanti e tutte le protezioni politico-sanitarie del caso", ed eventualmente riaccolto solo dopo opportuna quanto rigorosa quarantena.

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    2. Ciao Fiorenzo mi riferivo proprio a Claudio Mori e condivido totalmente quello che hai scritto.

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  2. I partiti in realtà direi siano due, uno puntiforme e sulla strada per nascere (a partire dal gruppo della Lettera sul Manifesto per la Sovranità Costituzionale), l'altro poco meno piccolo del primo, ma ad ogni modo lievemente più strutturato, il FSI.
    Ovviamente concordo sul fatto che la mafia liberale transnazionale farà di tutto per ostacolare partiti sovranisti "radicali", ossia non sovranari ma sovranisti costituzionali autentici.

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