venerdì 7 giugno 2019

The clearing day

E' stato un giorno meraviglioso. Finalmente Borghi e Bagnai hanno chiaramente detto che la loro opzione politica non è l'uscita dall'euro. Il primo lo ha fatto a Piazza Pulita, il secondo a Porta a Porta. Personalmente considero le loro dichiarazioni un compromesso con quello che pensano veramente, essendo convinto che in cuor loro valutano l'uscita dall'eurozona (almeno) l'opzione migliore, soprattutto Bagnai, ma in politica quello che conta davvero è come ci si schiera.

Sapete, anch'io vorrei avere un harem con tremila donne, ma ovviamente ho fatto i miei conti col principio di realtà.

Borghi e Bagnai, dunque, dopo aver fatto i loro conti col principio di realtà hanno optato per l'altreuropeismo, in particolare per condurre una battaglia nelle sedi a ciò deputate al fine di tornare ai criteri originali di Maastricht (3% di deficit) rigettando quelli nuovi basati sul NAIRU (di cui su questo blog si è scritto più volte... ma i post andateveli a cercare perché l'ora è tarda e sono stanco). Del criterio sul debito (60%) non parlo perché è chiaramente una boiata pazzesca.

E' stato un giorno meraviglioso, dicevo, perché l'aver fatto chiarezza consente, a chi ha scelto l'opzione politica del pieno recupero della sovranità nazionale, di ritrovare gli spazi politici che gli competono. Per troppo tempo Borghi, Bagnai, Salvini, il M5S e una pletora di sigle e personaggi hanno giocato sull'ambiguità, al fine di intercettare il consenso che appartiene ai veri sovranisti. Una strategia legittima in politica, ma che finalmente si è svelata per quello che è sempre stata: un trucco comunicativo teso a rafforzare una scelta altreuropeista a spese dei veri patrioti.

Ciò detto e premesso ci tengo a dichiarare pubblicamente, ora che posso farlo perché l'inganno degli altreuropeisti è stato da essi stessi pubblicamente ammesso e riconosciuto, che tra costoro e l'opposizione eurista di marca piddina non ho dubbi su chi meriti la qualifica di avversario politico e chi il rogo. Non credo che chi mi segue abbia bisogno di ulteriori precisazioni.

Vorrei concludere questo post con un'osservazione di metodo. Purtroppo, proprio nel giorno in cui Borghi e Bagnai hanno scelto di dire finalmente la verità, non è mancata la pisciatina mal centrata. In questo caso è stato Borghi a farla fuori dal vasetto, con questo incredibile tweet:


Mettiamola così: un'occasione persa per tacere. Borghi proveniva da un'interlocuzione con Draghi, cosa che deve averlo esaltato inducendolo a questa spericolata esternazione tipica del Bagnai dei tempi eroici; non rendendosi conto, invece, di essere reduce dal giorno più umiliante della sua carriera politica: quello in cui il mega direttore galattico della BCE e magravio in Europa dell'Impero lo ha duramente bacchettato sulle dita ordinandogli di dichiararsi altreuropeista. E Dio non voglia fautore degli USE.

4 commenti:

  1. quando i nostalgici del comunismo e del fascismo si renderanno conto che lo scontro in atto vede come contendenti non il nazionalsocialismo contro l' internazionalismo proletario bensì, invece tra ordoliberismo globalista e nazional liberismo allora si farà ulteriore chiarezza

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    1. Scusami che vuoi dire? Che comunisti, fascisti e seguaci di ogni altra visione devono necessariamente schierarsi con l'ordoliberismo globalista o il nazional liberismo?

      Scusami se te lo dico, ma il manicheismo è tipico di un irrisolto piddinismo. Cheese!

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    2. No dico il contrario, che dovrebbero smetterla di parteggiare per l' uno o l' altro e piuttosto pensare ad estinguersi. Dalla nostra costituzione è nata, pur con mille difetti una repubblica socialdemocratica che aveva posto dei limiti ben definiti al fascismo, al comunismo ed anche al liberismo.

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  2. Ciao Fiorenzo personalmente trovo sconcertanti le parole del Senatore Bagnai, quando nell'intervista a Bloomberg afferma che: "avere una maggioranza parlamentare non è sufficiente per affrontare un cambiamento così radicale, è necessaria la lealtà della burocrazia statale e un atteggiamento costruttivo da parte di altri paesi.”
    Qualsiasi cittadino di questa Repubblica dovrebbe dare per scontato la fedeltà della Burocrazia Statale verso il Governo espressione della volontà popolare e della Sovranità popolare espressa nell'art. 1 della nostra Costituzione: "....La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." nonchè "Articolo 54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge."
    Quando la Burocrazia Statale non è fedele al Governo legittimamente eletto siamo, secondo mio modesto vedere, nel campo dell'eversione, e che un Senatore della Repubblica possa mettere in dubbio tale fedeltà senza suscitare nessuna reazione a tali parole è il segnale del decadimento morale, intellettuale, spirituale, della sua classe dirigenziale e dei suoi corpi intermedi.
    Se proprio dovessimo sviscerare l'argomento penso che un lungo filo rosso dell'infedeltà della casta burocratica verso lo Stato Italiano lega gli avvenimenti attuali alla stessa nascita di questo Nazione una volta definita una espressione geografica.
    Trovo interessante questo artico di Federico Dezzani che t'incollo
    http://federicodezzani.altervista.org/mafia-camorra-e-ndrangheta-come-il-meridione-e-litalia-fu-infettato-dagli-inglesi/

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