Questa storia della censura nei miei confronti prese l'avvio in occasione di un mio commento a questo articolo:
NON SOCCOMBERE ORA di Luciano B. Caracciolo [ 19 luglio 2018 ]
Il mio commento fu:
"Se arretriamo ancora, anche solo ricercando un compromesso, - magari consigliato dal retaggio di ideologie e sovrastrutture ormai posticce e alimentate appositamente per dividerci- non avremo più alcuno spazio di libertà e democrazia."
Struggente questa lettera dal carcere.
Struggente questa lettera dal carcere.
Luciano Barra Caracciolo era stato appena insignito del titolo di sottosegretario del governo gialloverde.
Immediatamente il link al mio blog (L'Ego della rete) venne rimosso da quello dei Sollevatori e, da allora, i miei commenti sono bellamente ignorati. In compenso sono pubblicati i commenti degli anonimi ad articoli in gran parte scritti da anonimi, come tal Sandokan.
Tutti militanti e attivisti che, per ragioni di sicurezza personale, non possono esporsi in prima persona!
Le conseguenze sul mio equilibrio psicofisico furono drammatiche: caddi in depressione, dimagrii di 50 chili, divenni astemio, mi apparve in sogno il protettore dell'Illinois Sant'Alberto da Pescara col ditino alzato ad ammonirmi, nonché i santi martiri Luciano e Bombolo, ma ormai la mia perdizione era eterna.
Chiesi udienza (telefonica) a Leonardo Mazzei (non ebbi il coraggio di confrontarmi col pontefice massimo, il beato Moreno) che mi fu concessa e, nel corso del colloquio, ardii prefigurare la possibilità che il M5S, il popolo eletto depositario dell'eterna alleanza con l'Elhoim Gianroberto, potesse tradire il patto alleandosi col Behemoth piddino, ma fui rassicurato circa l'impossibilità ontologica di questa evenienza. Capii che il mio errore era imperdonabile e così partii alla ricerca di un albero di Giuda al quale appendermi. Con mia grande sorpresa li trovai tutti occupati. Erano più i traditori dei vivi.
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