mercoledì 28 agosto 2019

Lucio Sergio Cimaglia, novello Catilina

Non scriverò di Gaio Sempronio Gracco, ma di Lucio Sergio Catilina. Non di un protagonista della lotta per riequilibrare i rapporti di forza sociali a favore della plebe, ma della prima fase della guerra civile che mise fine all'era repubblicana e all'instaurarsi dell'impero, al tempo di Caio Mario e Lucio Cornelio Silla.

Sto parlando, per metonimia, del senatore Lucio Sergio Cimaglia, la cui figura si staglia in uno scenario che è simile a quello in cui operò Catilina al tempo di Silla, quando muoveva i suoi primi passi in politica, con la non lieve differenza che, oggi, la fine della repubblica non apre la stagione in cui l'Italia è al centro dell'impero, ma quella in cui stiamo per essere definitivamente inglobati in un sub-impero, dunque saremo colonia di una colonia.

Da wikipedia: «Dagli storici contemporanei e da Cicerone, tutti a lui ostili, molto probabilmente per pressioni ricevute dall'oligarchia senatoria, Catilina è descritto come un uomo malvagio e depravato, anche se vigoroso. Nell'84 a.C., quando Silla rientra a Roma per contrastare i suoi nemici politici (i populares) nella Guerra civile romana, Catilina si segnala come uno dei più abili e spietati sostenitori di Silla, uccidendo fra gli altri il cognato Marco Mario Gratidiano, da lui stesso torturato e decapitato sulla tomba di Quinto Lutazio Catulo, illustre vittima delle persecuzioni di Gaio Mario; portò poi la testa a Roma e nel Foro la gettò ai piedi di Silla... Negli anni successivi, pur nel mutato clima politico dopo la morte di Silla, Catilina non subisce condanne, ma ottiene anzi i primi successi politici: questore nel 78, legato in Macedonia nel 74, edile nel 70, pretore nel 68 e governatore dell'Africa nel 67..»

Il nuovo Catilina, Lucio Sergio Cimaglia, inizialmente messosi in luce con una lunga battaglia contro l'Euro e a favore delle classi lavoratrici severamente penalizzate dall'introduzione della moneta unica e dall'adesione all'Unione Europea, a un certo punto della sua parabola ha voltato le spalle a questi temi, per diventare un samurai nella guerra civile che si sta combattendo nel nostro paese. Come sempre, quando ci si schiera con una delle fazioni impegnate in una guerra civile, il primo passo da compiere è quello di scegliersi uno Shōgun al quale giurare fedeltà. La speranza, per chi è veramente ambizioso, è quella di prenderne il posto, importante almeno quanto quella di aver scelto la fazione vincente. Lucio Sergio Cimaglia lo ribadisce ad ogni occasione, anche nell'ultimo post sul suo - ormai negletto - blog:

«Dice: "Ma allora perché ci avete governato insieme?" Io perché sono entrato in politica per obbedire: mi è stato ordinato di tenere in piedi questa strana coalizione, e l'ho fatto con lealtà, ben sapendo che al di là del valore e della dimensione soggettiva dei singoli colleghi, che continuo a stimare, le dinamiche oggettive del movimento in cui erano inseriti restavano quelle qui tante volte descritte, e che alla fine la saldatura fra loro e il PD, qui tante volte evocata, sarebbe comunque avvenuta.»

Bisogna riconoscere a Lucio Sergio Cimaglia di essere un soldato di grandi qualità, e infatti è stato promosso al rango di sotto ufficiale dello stato maggiore leghista, sebbene si sia presentato con una truppa elettorale tutto sommato scarsa e, per sovrappiù, sparsa sul territorio. Ma quel che conta, in una guerra civile, sono le doti personali, perché alla truppa ci pensa il Capitano con i suoi ufficiali reclutatori.

Le doti di Lucio Sergio Cimaglia sono risaltate nella battaglia ingaggiata contro gli ex-alleati del M5S, allorquando si è reso necessario giustificare l'aggressione inventando motivazioni che ne celassero le vere ragioni. La più pretestuosa, di cui Lucio Sergio Cimaglia ci offre un resoconto nel suo ultimo post, è quella che ha visto l'elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della commissione europea. Lasciamogli la parola:

«La nostra strategia era stata quella di dichiarare apertura alla von der Leyen affinché i socialisti, presi dal riflesso pavloviano "Salveenee phasheesta", non la votassero. Tutto documentabile dai nostri interna corporis, come alcuni di voi già sanno. Ma anche chi non ne avesse avuto - o non ne abbia in futuro - l'evidenza documentale, dovrà riconoscere che un minimo di alfabetizzazione politica suggeriva questa strada, che ha funzionato! Ben 75 europarlamentari di maggioranza non hanno votato la von der Leyen, che quindi è passata per soli nove voti. Il Movimento 5 Stelle ha 14 europarlamentari, quindi il suo voto contrario sarebbe stato ampiamente sufficiente ad aprire una seria crisi in Europa: unica strada possibile per un serio ripensamento del progetto.»

In sostanza il novello Catilina, che milita al servizio di uno Shōgun che ha ripetutamente dichiarato che il suo orizzonte è quello di restare nell'Unione Europea, giustifica la pugnalata alle spalle dell'ex-alleato tirando in ballo una strategia - non concordata - per evitare l'elezione della VDL facendone ricadere la responsabilità sul m5s, con ciò vendendo alla sua truppa la prima delle numerose lievi imprecisioni di questa storia. Resta il fatto che il M5S ha tenuto fede al patto di governo, e la lega no! Eppure Lucio Sergio Cimaglia sostiene (sic!) che "Il Movimento 5 Stelle ha 14 europarlamentari, quindi il suo voto contrario sarebbe stato ampiamente sufficiente ad aprire una seria crisi in Europa: unica strada possibile per un serio ripensamento del progetto".

Sono cose, queste, che quando avvengono nel mondo della malavita scatenano una guerra, figuriamoci in politica!

Ne consegue che a dare inizio alla guerra civile è stata la Lega, e a poco valgono le considerazioni per la truppa, addotte sia dallo Shōgun Salvini che dal novello Catilina, secondo cui #sesapeva, ovvero che il cosiddetto ribaltone fosse da tempo in preparazione tra M5S e PD, poiché si tratta di affermazioni assolutamente non documentate, alle quali viene chiesto di credere con atto di fede, per di più adducendo motivazioni risibili come la pretesa opacità del ministro Tria nell'informare il parlamento sulla trattativa per la modifica del MES. Da qui la necessità di baciare rosari.

Un po' di storia (chi sa può saltare)


Bisogna a questo punto, prima di continuare, ribadire con la massima chiarezza che qui non si stanno prendendo le difese del M5S e/o del PD, cosa per altro evidente a chi frequenta questo blog, mentre quello che preme sottolineare è segnalare il fatto che la crisi aperta dalla Lega imprime una svolta alla vicenda politica nazionale, rendendo evidente la transizione dalla fase della lotta politica a quella della guerra civile, per fortuna non ancora combattuta militarmente. Segno distintivo dell'arrivo della guerra civile è infatti l'emergere della menzogna rivolta alle truppe fidelizzate e fanatizzate come prassi ordinaria e universalmente praticata. Lo ha fatto il PD per decenni, nel corso della sua polimorfica vicenda; ha contribuito Berlusconi che, sebbene messo nell'angolo più volte, mai ha utilizzato i suoi media televisivi per parlare della scelta più importante da mezzo secolo a questa parte e accuratamente celata ai cittadini, l'UE e l'adozione della moneta unica; lo ha fatto il m5s che, al fine di intercettare il dissenso e indirizzarlo verso falsi obiettivi, è stato progettato a tavolino ricorrendo alle più sofisticate tecniche della comunicazione neurolinguistica, affidandone la guida apparente dapprima a un comico e, successivamente, a un gruppo di sconosciuti giovanotti selezionati con le tecniche di X-Factor. Dunque tre menzogne erano già in campo allorché, nel 2014, iniziò la rincorsa di un partitello che sembrava destinato a scomparire dalla scena politica, la Lega. Ciò nonostante, all'epoca, il quadro era ancora quello di un'acerrima lotta politica, nella quale cercava di inserirsi una pattuglia composta dai resti di quella che era stata la maggioranza dei democristiani/socialisti/statalisti della prima repubblica, i quali, per distinguersi, scelsero di autodefinirsi "sovranisti", termine che gli sarebbe stato scippato proprio da quel partitello e con la complicità dei media.

Toccherà agli storici, in futuro, comprendere quali forze si siano mosse per sostenere l'ascesa dello Shōgun Salvini, ma è un fatto che costui ha goduto, per un quinquennio, di un'ampia copertura mediatica, e gli è stato consentito di cavalcare il tema dell'immigrazione, che si è rivelato l'arma vincente in quanto tocca in profondità le paure degli italiani. A questo tema se ne sono aggiunti, nel tempo, altri: la battaglia no-vax - in concorrenza col m5s - e la difesa della famiglia tradizionale in opposizione all'ideologia gender, fino alla sconcia rappresentazione dei fatti di Bibbiano come conseguenza esclusiva delle politiche del PD, dimenticando che, per la metà del tempo, nella seconda repubblica ha governato il centrodestra, col quale la Lega avrebbe sicuramente fatto un governo se appena l'aritmetica lo avesse reso possibile. In entrambi i casi, non appena si è formato il governo gialloverde, queste battaglie sono state impudentemente e impunemente abbandonate, almeno sul piano dell'azione legislativa, come è facilmente dimostrabile per tabulas, sebbene siano state lasciate in vita nell'immaginario collettivo dei seguaci, soprattutto quello leghista.

Ma la questione sulla quale la menzogna è stata più grande e vergognosa riguarda l'uscita dall'euro, che ha permesso sia al m5s che alla Lega di intercettare il dissenso sulla costruzione europea, per poi abbandonarlo del tutto - è il caso del m5s - oppure, come ha fatto la Lega, distorcerlo in senso pseudo nazionalista, declinandolo come una battaglia contro le oligarchie euriste, al grido della difesa di un fantomatico interesse nazionale.

E' in questa fase che il novello Catilina ha trovato il varco per inserirsi. Come lui altri, i quali però si sono accontentati di raccattare qualche briciolo di notorietà, anche solo grazie al generoso lavoro di Claudio Messora che, dal sito Byoblu, ha dato la parola praticamente a tutti i fenomeni che abbiamo visto emergere in questi anni, come pure occasionalmente a qualche persona seria. Tra i fenomeni mi piace ricordare Paolo Maddalena, ex giudice della Corte Costituzionale, il quale, dopo aver cavalcato l'onda no-euro costituendo l'associazione Attuare la Costituzione, proprio in questi giorni ci informa che:

«Sta girando su Youtube un video nel quale si afferma che la manifestazione Liberiamo l'Italia del 12 ottobre a Roma avverrà sotto l'ispirazione del Professor Paolo Maddalena.
Il professor Paolo Maddalena non è contro l'Europa, non è un sovranista, non è un populista. La notizia va quindi smentita

E va bene così.

La guerra civile


Il novello Catilina, Lucio Sergio Cimaglia, ha così potuto trasferirsi armi e bagagli col seguito di una piccola truppa di fedelissimi nelle fila della Lega dello Shōgun Salvini, mentre i seguaci della prima ora man mano si disperdevano per essere sostituiti da altri, sapientemente indirizzati verso il sacro blogghe dalla macchina propagandistica che, nel frattempo, il samurai Luca Morisi, stava costruendo: la Bestia.

Ed è così che, espunta dal discorso politico ogni traccia di reale contrapposizione degli interessi sociali, e anzi essendo quasi tutti arruolati con l'una o l'altra fazione, ha avuto inizio in Italia la fase della guerra civile, alle cui prime vicende stiamo assistendo proprio in questi giorni. Bisognerebbe chiedere a Lucio Sergio Cimaglia se, quando tesseva le lodi del Reddito di cittadinanza - ex della Gleba, lo faceva perché ubbidiva. Questo ci darebbe la cifra dell'affidabilità delle sue parole, visto che adesso sappiamo ufficialmente che il suo ruolo è sobillare le masse in base agli ordini del suo Shōgun. De facto tutto quello che dice va giudicato come strumentale alla propaganda, e solo quello. Non diversamente, repetita iuvant, da quanto fanno il PD, il m5s e tutte le diverse articolazioni del Partito Unico Liberale (PUL) presenti in parlamento. Ma poiché stiamo parlando di Lucio Sergio Cimaglia, questa inquietante figura di politico sorto dal nulla predicando il rispetto della verità scientifica ma giunto alla ribalta solo dopo aver prestato giuramento di fedeltà a uno Shōgun, lasciamogli ancora la parola:

«Da tanta doppiezza possiamo anche evincere che i negoziati per scalzare Salveenee phasheesta fossero già un pezzo avanti. Se noi ci abbiamo messo due mesi per stringere un accordo con loro, quanto è possibile che il PD, loro acerrimo nemico, ci abbia messo solo due settimane? La scelta dei tempi dipende anche da tante cose che voi non sapete, e che non so nemmeno io. Quello che so, è che almeno ora non dovrò lavorare a una legge finanziaria fatta per danneggiare il mio partito con l'effetto collaterale di danneggiare il Paese. E infatti, appena si è visto all'orizzonte che i negoziati, probabilmente già avviati da un pezzo, per sostituire la maggioranza mantenendo il premier, stavano arrivando a conclusione, ecco che il nostro tecnico ci fa sapere che - improvvisamente - il deficit non è più un tabù! Peggio ancora: che le clausole di salvaguardia, quelle che avevano preoccupato così tanto il nostro amico alla Berghem fest, in fondo non erano un enorme problema, per esattissimamente gli stessi motivi da me dichiarati alla Berghem fest.».

E' evidente il tentativo di descrivere la Lega come vittima di un complotto dei poteri forti nel quale il m5s sarebbe stato risucchiato, anzi! di cui avrebbe sempre fatto parte!

Lucio Sergio Cimaglia si lamenta del fatto che, non appena la Lega è stata fatta fuori dal governo, ecco che i cordoni della borsa vengono allargati! Dimentica, il nostro, che ad aprire la crisi è stato il suo Shōgun, e che la via maestra, qualora il dissenso fosse stato veramente quello sui numeri della manovra, sarebbe stata quella di opporsi con ancor più forza e pubblicamente a una manovra recessiva imposta solamente all'Italia, magari mettendo da parte gli eccessi polemici sulla questione dei migranti, ormai notevolmente ridimensionatasi dal punto di vista dei numeri. Ma forse il vero timore del suo Shōgun era che, proprio per il fatto che i cordoni della borsa stavano per allentarsi, egli avrebbe perso il pretesto di cui aveva bisogno per far cadere il governo presentandosi agli elettori in veste di vittima!

Ecco allora che il nuovo Catilina è tornato utile e lo si è promosso sul campo col compito di raccontare una favoletta anti-europea che possa mascherare il fallito tentativo della Lega di ottenere i pieni poteri (voce dal sen fuggita dello Shōgun Salvini).



C'è una strana a/simmetria in questa vicenda. Forse lo Shōgun Salvini, memore dell'errore di Renzi di andare subito ad elezioni dopo il suo 40% alle elezioni europee (in realtà fu il suo stesso partito a negargli l'opportunità) ha pensato di non ripeterlo, ma, ironia della sorte, è stato lo stesso Shōgun Renzi, richiamato in tutta fretta, a fargli saltare il gioco.

Il povero Lucio Sergio Cimaglia è stato così sacrificato per difendere la ritirata di una Lega sconfitta su tutto il fronte, ma bisogna dargli atto del fatto che si sta battendo come un leone. Queste sono cose che hanno un grande valore, per cui non dubitiamo che, anche dopo la fine del suo Shōgun, tornerà in auge e troverà un posto tra i populares... pardon piddonzi. E, sa saprà accontentarsi, potrà condurre una vita serena con la giusta dose di onori. Ma, se avrà la pretesa di scalare i vertici del potere, allora potrebbe ritrovarsi candidato in quel di Pistoia.

7 commenti:

  1. Con tutti i limiti del caso e di quello che ci permettono di conoscere, ma mi sembra che quello che sta emergendo sulla crisi evidenzia abbastanza bene come siano andate le cose. Basta vedere i commenti dall'Europa sul nuovo governo, la lettera di Conte e Tria del 2 luglio sul bilancio 2020 per rendersi conto che la situazione era complicata per chi voleva fare poco, ma almeno qualcosa.
    Ti seguo con costanza e curiosità però, secondo me, sei troppo attento solo a fare le pulci a Bagnai.
    Grazie comunque per il tuo punto di vista alternativo.
    Gabriele Radicchi.

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    1. Scrivi: "Basta vedere i commenti dall'Europa sul nuovo governo, la lettera di Conte e Tria del 2 luglio sul bilancio 2020 per rendersi conto che la situazione era complicata per chi voleva fare poco, ma almeno qualcosa"


      Ti rispondo: Sono del tutto indifferente sia alle grida di giubilo della sinistra europeista che agli alti lai della destra europeista.

      Io sono italiano.

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    2. C'ha ragggione Gabriele, perché parlare di cose che si conoscono da vicino, emblematiche di come vanno le cose in politica e nell'animo umano?
      Simmetricamente, insieme alle fonti certe di avvelenamento dei pozzi della politica, basta fare le pulci al PD, come ci ha insegnato Cimagna.
      Del Mov5S e dei compagni di Sollevazione è stato già criticato abbastanza, mentre di Giorgia e Silvio si deve attendere che ricevano la sceneggiatura della prossima fase politica...come stiamo messi con l'Astrologia?

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  2. Cioè questi non son stati capaci di ridurre neanche le accise sulla benzina… si poteva pretendere che ci portassero fuori dall' euro?
    Per fare cosa poi, la lira del Sud, la lira del Centro e l' euro del Nord?
    Oppure una piccola europa in cui a svolgere il ruolo della Germania sarebbe stata la Lombardia?
    La riconquista della sovranità del nostro Paese, sovranità persa a causa del tragico epilogo del cialtronesco ventennio fascista, è una cosa seria e non può essere lasciata cadere nel ridicolo del revanchismo fascista e/o del naziliberismo leghista.

    Come disse proprio Cimaglia, se ricordo bene, ciò che è stato causa di un problema non può essere la soluzione.

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  3. Risposte
    1. Pur con tutto il rispetto che devo avere nei confronti di chi mi legge, soprattutto mettendoci lealmente la faccia, devo dirti che questo orribile slogan "prima gli italiani" lo vai a scrivere sul blog di tua nonna.

      Mi perdonerai la rudezza della risposta, ma il mio sovranismo e il sovranismo di chi ha adottato il succitato slogan sono agli antipodi, una roba da finire a fucilate se non ci fossero, in questo momento, nemici ben più agguerriti.

      Per chiarire come la penso sul primato degli italiani, ad esempio in tema di immigrazione, puoi visionare questo breve video: Sono favorevole all'immigrazione.

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    2. Diciamo che è un'interpretazione della tua risposta. Sei indifferente a destra e a sinistra sei italiano. Io diciamo che, "malignamente", ci ho ricamato sopra.

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